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Debitore fallito: come muoversi per evitare di perdere il credito?
Solleciti di pagamento inevasi,
telefonate cadute nel vuoto,
e poi la scoperta: debitore fallito.
Recuperare il credito verso il debitore fallito non è però impossibile, vediamo come fare.
In sintesi
Per evitare il rischio di perdere il credito verso il debitore fallito occorre procedere con l’insinuazione al fallimento.
È possibile procedere personalmente, senza l’aiuto di un professionista, secondo tre passaggi:
1. raccolta delle carte,
2. redazione dell’istanza e suo inoltro,
3. verifica della liquidazione dell’attivo.
In alternativa è possibile affidare la gestione dell’intera posizione ad un professionista di fiducia.
Ecco i 3 passaggi per procedere in autonomia.
Debitore fallito e insinuazione fallimento: 1 – i documenti necessari
Spesso si tratta di crediti risalenti, altre volte di fatture recenti.
In ogni caso, per l’insinuazione al fallimento, occorre mettere mano ai seguenti documenti:
fatture;
d.d.t. (documenti di trasporto);
solleciti scritti di pagamento.
Tutto ciò contribuirà a dimostrare l’ammontare del credito e la data certa dello stesso, così da permetterne l’opponibilità al fallimento.
Debitore fallito e insinuazione fallimento 2 – la richiesta al fallimento
Una volta raccolte “le carte”, occorre rivolgere al fallimento la formale domanda di pagamento.
Come?
Attraverso la domanda di insinuazione al passivo fallimentare.
Si tratta di un’istanza che contiene le ragioni del proprio credito e la richiesta di partecipazione alla distribuzione del ricavato della liquidazione fallimentare.
Chi?
La redazione e l’inoltro della domanda possono essere fatte dal creditore personalmente, secondo questo modello, oppure tramite un professionista di fiducia che curerà l’intero iter.
In che modo si notifica al Curatore?
L’istanza è inoltrata via PEC all’indirizzo della Curatela fallimentare.
Quando?
Perché la domanda sia tempestiva, ai sensi dell’art. 101 l. fall., deve essere notificata entro 30 giorni prima dell’udienza per la verifica dello stato passivo.
In caso contrario, e comunque non oltre 12 mesi dopo la dichiarazione di esecutorietà dello stato passivo, la domanda è tardiva.
Da ciò consegue che all’eventuale pagamento è dato corso solamente dopo il soddisfacimento delle richieste tempestive.
Debitore fallito e insinuazione fallimento 3 – il riscontro da parte della Curatela fallimentare
Una volta inoltrata l’istanza di insinuazione al passivo, la Curatela comunica al creditore il numero di cronologico della sua richiesta.
A partire da questo momento, le successive comunicazioni della Curatela vertono sullo stato di liquidazione del patrimonio del fallito.
Ecco allora che mentre si procede alla riscossione, vengono comunicati anche i piani di riparto dell’attivo.
Quando si arriva al pagamento?
La durata del procedimento dipende da molteplici fattori.
In primis dall’entità del patrimonio del fallito, ma anche dalla sua facilità di liquidazione, oltre che dalla sua capienza.
Generalmente in ogni caso, la procedura non terminerà prima dell’anno dalla sua apertura.
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