Canoni di locazione non percepiti: il recupero in 3 step

I canoni di locazione non percepiti sono uno dei principali problemi di chi concede in locazione il proprio immobile, sia esso un privato o una società.

Vediamo in questa guida i 3 passaggi, per impostare il piano di rientro.

“Come recupero l’affitto non pagato?”

Per recuperare i canoni di locazione arretrati, i 3 seguenti passaggi sono cruciali:

  1. Verifica l’entità del credito maturato per ogni singola voce, ed accerta non siano decorsi oltre 5 anni;
  2. Intima il pagamento per iscritto al debitore moroso;
  3. Ricorri al Giudice per ottenere lo sfratto e contestuale ingiunzione di pagamento.

Avv. Martina Lasagna

Vuoi saperne di più? Ecco i 3 punti nel dettaglio

Step 1: verifica di importi e scadenze

Il primo passo per il recupero dei canoni di locazione non percepiti è quantificare le varie voci di credito.

E precisamente:

  • mensilità arretrate,
  • oneri accessori,
  • imposta di registro.

Una volta quantificato l’importo dovuto per ogni singola voce, occorre verificare non si tratti di canoni o oneri scaduti da oltre 5 anni.

In tal caso, il relativo importo potrebbe, infatti, essere prescritto, a norma dell’art. 2948 n. 3 c.c.

Una volta conclusa questa verifica, è possibile procedere ad intimare all’inquilino il pagamento degli arretrati.

Step 2: la diffida

Una volta che gli importi sono stati quantificati, è il momento di intimare al conduttore il pagamento del dovuto a mezzo raccomandata a.r. o PEC.

Così facendo si ottengono 2 vantaggi:

  • l’interruzione del termine di prescrizione di canoni e oneri accessori;
  • l’apertura per una possibile trattativa con l’inquilino.

Qualora anche la diffida non dovesse sortire esito positivo, è necessario procedere con lo sfratto.

Step 3: sfratto per morosità e ingiunzione di pagamento

Giunti a questa fase, insieme al recupero dei canoni di locazione non percepiti è bene procedere con lo sfratto per morosità.

Come?

Grazie ad un unico procedimento dinnanzi al Tribunale.

Con il medesimo atto introduttivo – e quindi un unico Contributo Unificato – si possono ottenere il decreto ingiuntivo di pagamento degli arretrati, insieme all’ordinanza di convalida di sfratto.

Quali arretrati?

Il Giudice ordina il pagamento dei canoni dovuti fino al momento del rilascio dell’immobile.

Al contempo intima la liberazione dell’immobile da parte del conduttore moroso.

Come provocare una definizione bonaria?

Grazie alla notifica dell’ingiunzione di pagamento.

A differenza di quanto accade per la convalida di sfratto, tale provvedimento permette di agire immediatamente nei confronti dell’inquilino.

Notificando al debitore l’ingiunzione, quest’ultimo potrebbe chiedere la definizione bonaria della vertenza, per evitare di perdere l’immobile.

Spesso, infatti, la proposta di saldo della morosità arriva proprio in questa fase, salvando il rapporto.

Ed è proprio in questo momento che si registrano il maggior numero di transazioni tombali.

In conclusione

Grazie alla contestuale richiesta dell’ingiunzione e della convalida di sfratto, è possibile contenere i costi ed i tempi necessari a far valere il proprio diritto di locatore.

Al contempo è possibile provocare una definizione bonaria della posizione, provocando l’accordo con l’inquilino moroso.


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Pubblicato da Martina Lasagna

Avvocato in Genova, membro del Comitato Pari Opportunità dell'Ordine degli Avvocati di Genova, socia A.I.G.A., Il Foro Immobiliare, A.I.A.F. Aiuto i freelance a tutelare il loro lavoro.

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