Recupero credito commerciale: i 4 punti chiave

Recupero credito commerciale: come muoversi?

Ecco i 4 passaggi fondamentali per azionare una strategia efficace di recupero credito.

Step 1: controllare lo “stato di salute” del debitore

Quando si tratta di crediti commerciali, e soprattutto quando è trascorso diverso tempo dalla loro scadenza, è necessario un passaggio preliminare.

Si tratta della verifica delle condizioni economico-patrimoniali del debitore.

Non è infrequente, a proposito, che nel frattempo questo sia stato posto in liquidazione, oppure sia fallito.

Ecco che allora la strategia da adottare per il recupero credito dovrà tenere in considerazione il risultato della verifica.

Per esempio

Nel caso di messa in liquidazione della società debitrice, potrà essere richiesto al Giudice l’emissione di un decreto ingiuntivo immediatamente esecutivo (ai sensi dell’art. 642 c.p.c.) in considerazione del pericolo nel ritardo.

Se il debitore è invece fallito, sarà necessario attivarsi per domandare l’insinuazione al passivo fallimentare.

Al contrario, se dalla visura camerale non emergono segnali preoccupanti, è possibile procedere con il sollecito di pagamento.

Step 2: messa in mora del debitore

Una strategia di recupero credito efficace passa anche attraverso la definizione bonaria della vertenza.

Per stimolare la possibile transazione e, al contempo, intimare il pagamento di sorte capitale e interessi, è essenziale la messa in mora.

Si tratta della formale richiesta di pagamento inoltrata al debitore via raccomandata a.r. o PEC, con cui si intima il pagamento entro un congruo termine che solitamente è di 10 giorni dal ricevimento.

Nei rapporti commerciali, gli interessi sono cruciali. Nella messa in mora andranno allora indicati gli interessi di mora commerciale. Ecco di cosa si tratta.

Interessi maggiorati nelle transazioni commerciali

Nelle transazioni commerciali, il ritardato pagamento è punito con la maggiorazione del tasso d’interesse.

In questo caso, infatti, l’aliquota è maggiorata di 8 punti percentuali rispetto al tasso legale (art. 5 D. Lgs. 231/2002).

Nella messa in mora sarà pertanto sufficiente pretendere la corresponsione degli interessi di mora dal dovuto al saldo, riservando ad un secondo momento il calcolo analitico degli stessi.

Step 3: il ricorso per ingiunzione

Se la lettera di messa in mora non dovesse sortire esito positivo, la strada per il recupero credito portato da fattura, è quella del decreto ingiuntivo, a norma dell’art. 633 e ss. c.p.c.

È attraverso questa ingiunzione che il Giudice ordina al debitore il pagamento, entro 40 giorni, delle seguenti voci:

  • sorte capitale,
  • interessi di mora ex D. Lgs. 231/2002 dal dovuto al saldo,
  • spese legali.

Il tutto, salvo il grave pericolo di insolvenza del debitore che, come abbiamo visto sopra, permette di richiedere l’emissione dell’ingiunzione immediatamente esecutiva.

Step 4: l’azione esecutiva

Se il debitore rifiuta di pagare quanto dovuto, anche di fronte all’ingiunzione di pagamento notificata, scatta la fase esecutiva.

Per indirizzare l’azione esecutiva in modo mirato e puntuale, è opportuno verificare l’esistenza di beni o crediti agilmente pignorabili.

Ecco allora che diventa essenziale conoscere l’esistenza di rapporti di conto corrente, depositi di titoli, ma anche di macchinari collocati nelle varie unità locali cui poter accedere con l’Ufficiale Giudiziario.

Riassumendo

I 4 passaggi fondamentali per elaborare una strategia di recupero credito efficace possono così sintetizzarsi:

1) la verifica dello “stato di salute” del debitore;

2) la messa in mora;

3) il ricorso per ingiunzione, se del caso, immediatamente esecutivo;

4) la ricerca approfondita dei beni di più immediato realizzo da aggredire.

A seguire..

Come vedremo nei prossimi articoli dedicati alla rubrica, ogni tipo di credito richiede una strategia di recupero idonea: dai canoni non riscossi, al caso del sequestro dei beni del debitore, sino al recupero credito nei confronti del fallito.


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Pubblicato da Martina Lasagna

Avvocato in Genova, membro del Comitato Pari Opportunità dell'Ordine degli Avvocati di Genova, socia A.I.G.A., Il Foro Immobiliare, A.I.A.F. Aiuto i freelance a tutelare il loro lavoro.

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