Contratto fotografo: quando il contratto parla del brand

Contratto fotografo o preventivo?

I servizi che un fotografo freelance oggi può realizzare sono molto variegati.

Dalla wedding photography alla fotografia newborn, per arrivare alla food photography, passando per il servizio fotografico per imprese e professionisti.

Gli incarichi sono quasi sempre di breve durata, ragion per cui, una volta firmato il preventivo, fotografo e committente preferiscono non preoccuparsi degli aspetti burocratici, spesso anche noiosi e poco creativi.

Il preventivo, però, è pensato per vendere quel servizio fotografico e non per regolare il rapporto con il committente.

Il preventivo non è un contratto.

Cosa succede se, una volta firmato il preventivo, il committente decide di far saltare quell’incarico?

Magari proprio quello a fronte del quale il fotografo aveva detto di no a molti altri servizi?

In mancanza di un contratto, ottenere un indennizzo per il mancato guadagno subito è complicato.

Il contratto pensato per fotografo risolve questa e molte altre situazioni spiacevoli, il più delle volte prevenendole.

contratto fotografo; fotografo

Contratto fotografo: quali aspetti disciplinare?

Gli aspetti da disciplinare nel contratto per fotografo sono molteplici e dipendono da 2 fattori principali:

  1. il modo di lavorare di ogni freelance;
  2. il tipo di servizio offerto (fotografia newborn, food, wedding, ecc.).

Al di là delle caratteristiche di ognuno, ci sono alcuni aspetti che è bene non sottovalutare e che è possibile tratteggiare, mantenendo viva la relazione con il cliente committente.

Eccoli.

  • oggetto del servizio:
    • cosa comprende e cosa no il servizio offerto, con il maggior numero di dettagli possibile, per esempio:
      • il numero di stampe in caso di matrimonio
      • il margine di creatività lasciato al fotografo (come nel caso del food&beverage).
    • se la fase di post-produzione è inclusa o meno e, se sì, per quante foto;
  • scelta delle fotografie:
    • chi opera la scelta;
    • quanto tempo si riserva il fotografo dal termine del servizio;
    • consegna integrale delle fotografie o solamente del post-prodotto;
      • eventuale restrizione nella pubblicazione del materiale non editato.

Già perchè:

l’opera fotografica è protetta dalla legge sul diritto d’autore (L. 633/1941 art. 12).

Questo consente al fotografo di decidere se concedere o meno il diritto di divulgare, diffondere o sfruttare commercialmente l’opera.

  • spese di trasferta, eventualmente a carico del committente;
  • diritto d’autore sull’opera fotografica realizzata,
    • con conseguente divieto di diffusione delle immagini se non previa autorizzazione e
    • obbligo di menzione;
  • informativa privacy a norma del GDPR;
  • caparra confirmatoria:
    • entità,
    • modalità di consegna,
    • casi di perdita,
    • imputazione in acconto al prezzo.
  • pagamento e relative scadenze:
    • con eventuale incentivazione al rispetto dei tempi attraverso penali per ritardo;
  • recesso delle parti:
    • modalità di esercizio (per esempio per iscritto a mezzo PEC)
    • tempi di esercizio, con previsione di indennizzo per mancato guadagno se sotto data;
  • autorizzazione all’utilizzo, da parte del fotografo, di alcune delle immagini per finalità specificamente indicate, come:
    • pubblicazioni sui social;
    • raccolta nel portfolio;
    • esposizione in studio;
  • conseguenze in caso di forza maggiore per cui il servizio potrebbe saltare, per esempio:
    • nuovo lockdown e rispetto delle misure anti-Covid 19;
    • rinvio della cerimonia;
    • impossibilità sopravvenuta dell’evento;
      • e relativo indennizzo per mancato guadagno.

Sono questi e molti altri gli aspetti da tenere in considerazione, in ragione del tipo di servizio svolto e delle esigenze di tutela del singolo fotografo.

Contratto fotografo: quali vantaggi?

Il primo grande vantaggio che il contratto fotografo assicura è la tutela del freelance e del suo lavoro.

Ma non solo.

L’utilizzo di un contratto facile da leggere, con informazioni chiare e ben strutturate, dona al fotografo grande professionalità di fronte al cliente.

Se poi il contratto parla del personal brand del fotografo, riflette i suoi colori ed è graficamente accattivante, diventa un touch-point fondamentale nell’esperienza del cliente.

In questo modo il contratto per fotografo diventa un mezzo di comunicazione in grado di valorizzare l’opera creativa protetta dal diritto d’autore.

“La fotografia è creativa quando è capace di evocare suggestioni o comunque di lasciare trasparire l’apporto personale del fotografo e non si limiti a riprodurre e documentare determinate azioni o situazioni reali”.

(Tribunale di Roma sent. 1/6/2015).

In conclusione

Per ottenere un contratto ben strutturato e con le informazioni giuste, occorre rivolgersi ad un professionista che conosca il modo di lavorare del fotografo e che con lui si sieda a tavolino per cucire su misura il documento.

Solamente grazie al racconto del professionista e del suo modo di lavorare è infatti possibile capire quali clausole mettere e quali no.

Anche la struttura e la grafica sono importanti, per questo è importante lo studio del personal brand del freelance, del quale il contratto deve parlare.

Ecco a cosa serve il legal design: per strutturare contratti funzionali e belli da vedere, con un’architettura dell’informazione in grado di valorizzare l’esperienza d’uso del cliente.


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Pubblicato da Martina Lasagna

Avvocato in Genova, membro del Comitato Pari Opportunità dell'Ordine degli Avvocati di Genova, socia A.I.G.A., Il Foro Immobiliare, A.I.A.F. Aiuto i freelance a tutelare il loro lavoro.

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