Cosa fare nel caso di diffamazione su Facebook?
Quali sono le tutele se si rimane vittima di diffamazione su Facebook?
Cosa fare se scopriamo di essere vittima di contenuti tali da mettere in pericolo la nostra immagine e la nostra reputazione online?
Come abbiamo visto in questo caso specifico, in presenza di una diffamazione su Facebook o altri social network, è fondamentale intervenire il prima possibile per contenere l’effetto negativo del contenuto ingiurioso.
Come muoversi allora?
- Per prima cosa è necessario inviare all’autore del post una diffida scritta contenente l’intimazione alla rimozione del contenuto diffamatorio, indicando con precisione l’ID del profilo Facebook responsabile, insieme al contenuto incriminato.
In caso di esito negativo, per agire avverso la diffamazione su Facebook, è possibile procedere sia in sede civile che in quella penale.
- In sede penale è possibile formulare una querela per diffamazione (art. 595 c.p.), allegando l’estratto della pagina Facebook incriminata.
- In sede civile, invece, è possibile ricorrere al Tribunale per ottenere un provvedimento d’urgenza che imponga la rimozione del post (art. 700 c.p.c.) e condanni il trasgressore al pagamento di una somma di denaro prefissata per ogni giorno di ritardo (art. 614 bis c.p.c.), salva in ogni caso l’azione per il risarcimento del danno.
Ecco quindi che di fronte ad una diffamazione su Facebook, esistono diversi strumenti giuridici di tutela, azionabili a seconda delle peculiarità del caso concreto.
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